Storia della Parapsicologia: Esperimenti Ganzfeld

Gli esperimenti Ganzfeld sono una tecnica utilizzata in psicologia parapsicologica per indagare fenomeni paranormali, in particolare l’ipotesi della percezione extrasensoriale (ESP). Il termine “Ganzfeld” deriva dal tedesco e significa “campo completo”. Questa tecnica è stata sviluppata negli anni ’70 come parte degli sforzi per studiare la percezione extrasensoriale in modo controllato e scientifico.

L’esperimento Ganzfeld coinvolge il soggetto (ricevitore) che viene posto in uno stato di stimolazione sensoriale omogenea. Questo stato viene solitamente ottenuto attraverso l’uso di cuffie che emettono suoni bianchi e l’applicazione di mezzi visivi, come metà di una palla da ping pong posta sopra ciascun occhio del ricevitore, creando un effetto visivo uniforme.

esperimenti ganzfeld

Nel corso dell’esperimento, un’altra persona (agente) concentra la propria attenzione su un certo stimolo, come un’immagine o un video, cercando di trasmettere mentalmente le informazioni al ricevitore. Dopo la sessione Ganzfeld, al ricevitore viene chiesto di descrivere le immagini o le sensazioni che ha sperimentato durante la procedura.

I risultati degli esperimenti Ganzfeld sono stati controversi. Alcuni studi hanno riportato risultati che sembrano suggerire un livello di percezione extrasensoriale superiore a quello che ci si aspetterebbe per caso, mentre altri studi non hanno trovato evidenze significative a sostegno di tali fenomeni. La comunità scientifica mainstream è generalmente scettica nei confronti della percezione extrasensoriale e di fenomeni paranormali in assenza di evidenze empiriche robuste e riproducibili.

È importante notare che la parapsicologia è un campo controverso all’interno della psicologia, e molti scienziati ritengono che i risultati apparentemente positivi degli esperimenti Ganzfeld possano essere spiegati attraverso fattori come il bias di conferma, la mancanza di rigorosità metodologica o il puro caso.