Shinigami, gli spiriti della morte

Gli Shinigami sono una parte importante della mitologia e della cultura giapponese, ma sono diventati più noti al di fuori del Giappone grazie ad anime e manga, in particolare ne avrete sentito parlare in serie come “Death Note”… Il termine “Shinigami” può essere tradotto approssimativamente in “dio della morte” o “spirito della morte”, quindi qualcosa di poco raccomandabile. Ma cerchiamo di approfondire e spiegare qualcosa su queste creature.

Sono esseri soprannaturali che hanno il compito di portare le anime dei morti nell’aldilà o nell’oltretomba, dei traghettatori. La loro immagine e il loro aspetto possono variare da una rappresentazione all’altra, ma spesso sono raffigurati come creature con sembianze scheletriche, ali nere e occhi rossi o gialli. Possono anche avere aspetto umanoide, ma hanno spesso caratteri inquietanti.

Comunemente sono associati all’uso di strumenti speciali come le “Death Note”, un quaderno in cui è possibile scrivere il nome di una persona per causarne la morte. Questo non a caso è il punto centrale della trama di “Death Note”. Ma come accade con altre creature come i Bodach, sono curiosi e tradizione vuole che consegnino queste Death Note a umani per osservarne il comportamento.

Spesso ritratti come esseri apatici e indifferenti, sono interessati principalmente a osservare il comportamento umano e a trovare intrattenimento, un comportamento piuttosto cinico ma in linea con degli esseri che non sono mai stati umani.

Gli Shinigami hanno guadagnato una grande popolarità grazie a “Death Note”, tuttavia, il concetto di Shinigami e creature simili, si trova anche in altre opere giapponesi, come “Bleach” e “Soul Eater”.

La figura degli Shinigami ha radici profonde nella mitologia giapponese e in altre tradizioni religiose e culturali, da sempre si crede che siano responsabili del condurre le anime dei defunti nel mondo degli spiriti o nel ciclo di reincarnazione.