Spostamento verso il rosso: RedShift

Oggi mi va di parlarvi dell’universo, dello spostamento verso il rosso, o redshift, e perché questo ci fa capire tante cose sulla sua evoluzione. Vi sarà capitato di sentire che il nostro universo si sta espandendo, che non rallenta ma anzi accelera, ma come si può capire questa sua evoluzione?

Tutto è da ricondurre alla disciplina della spettroscopia, ossia la scienza che misura l’intensità della luce a diverse lunghezze d’onda. Da articoli precedenti abbiamo imparato che la radiazione luminosa visibile va dal violetto al rosso, con una lunghezza d’onda compresa tra i 380 ed i 780nm, al di sotto dei 380 parliamo di UV, raggi X e raggi Gamma, al di sopra dei 780 di infrarosso, microonde e onde radio.

Per farvi capire in modo semplice il concetto vi riporto all’effetto Dopler, che tutti abbiamo speriementato più volte, ad esempio al passaggio di una ambulanza, avete notato che mentre si avvicina percepiamo come una compressione del suono, come se si facesse più alto in frequenza mentre allontanandosi regala l’effetto contrario, come se si “allargasse” tra un picco e l’altro? Bene la stessa cosa accade con le onde luminose visibili e non.

Quando un oggetto viene osservato al radiotelescopio e la sua emissione appare virata verso il rosso si capisce che tale oggetto si sta allontanando, e più questa variazione è intensa più veloce è tale allontanamento. Allo stesso modo esistono corpi che si avvicinano a noi, uno è banalmente la galassia di Andromeda che presenta una emissione virata verso il blu. Questo non significa che dobbiamo aspettarci un blu intenso, ma solo che è più blu di quanto ci si aspetterebbe se fosse ferma a distanza costante da noi… In questo caso infatti va considerato anche il fatto che parte della galassia sarà più blu e parte meno in quanto come ogni oggetto ruota, ma lo fa su grandi distanze quindi avremmo la parte che ruota verso di noi che si somma alla velocità di avvicinamento e parte che sarà in rotazione in allontanamento e si andrà a sottrarre a tale avvicinamento citato.

Ricapitolando sappiamo quindi che l’universo osservabile è in continua espansione e che ai margini tale spostamento che viene chiamato RedShift è più intenso.
La formula che utilizzeremo per calcolare questo spostamento è data dal rapporto tra la velocità di allontanamento e la velocità della luce che sappiamo essere una costante. Valutando questa formula, che badate bene è una semplificazione che non tiene conto della relatività e della dilatazione dei tempi connessa ad effetti relativistici, ci consente a partire dal valore di rosso un calcolo abbastanza preciso della velocità di allontanamento o di avvicinamento nel caso del blu.

Chi sono

La mia carriera scolastica è ben lontana dal mondo del paranormale, ho frequentato un Liceo Scientifico ed ho proseguito con gli studi di Ingegneria Elettronica, anche se la mia vera passione è sempre stata la fisica, che, a dispetto dei limitati esami di ingegneria, continuo a studiare tenendomi aggiornato con libri ed alcuni abbonamenti a riviste di settore, non di quelle che si possono trovare in edicola, quelle di fisica vera direttamente trattate dai centri di ricerca.

Sono curioso per natura, e tendo ad essere particolarmente distratto da ogni nuovo stimolo, cosa che mi porta ad occuparmi di svariati argomenti contemporaneamente, a volte davvero diversi tra loro come la cucina o la meccanica…tendo a cambiare spesso prospettive di studi, ma se questa cosa è per la scuola tradizionale un bel problema, risulta invece un vantaggio quando si è liberi da vincoli imposti.

Un consiglio che lascio a tutti voi è quello di guardare verso l’alto, non accontentatevi di quel che leggete online, sviscerate gli argomenti che vi affascinano e cercate di portare la vostra comprensione sempre un gradino in su, questa è la mentalità giusta.