La leggenda del cavallo bianco di lochness: Kelpie

Vi racconterò oggi di una leggenda che spesso passa in sordina, poco nota ed oscurata dalla più celebre leggenda di Nessie, si tratta di Kelpie, il cavallo bianco del lago di Lochness.

Avete capito bene, questo strano essere fa compagnia al celebre mostro di Lochness, ha delle origini piuttosto antiche che affondano le loro radici nella mitologia celtica, in quella scandinava, compare in alcune leggende popolari dell’isola di Man e, a discapito di quanto si creda, non sarebbe presente unicamente a Lochness ma in ogni lago e fiume tra la Scozia e l’Irlanda.

Kelpie, così viene chiamato in Scozia, sarebbe uno spirito maligno di stampo demoniaco, capace di assumere l’aspetto di un bellissimo cavallo bianco e secondo tradizione sarebbe una variante delle creature muta-forma note come Nix della mitologia germanica, queste ultime capaci di assumere forma umana.

Secondo alcune leggende popolari apparirebbe nelle giornate nebbiose e galopperebbe sulla superficie dei laghi o fiumi, cercando vittime da affogare in alcuni racconti o bambini con cui nutrirsi in altri.

Certo questa storia ricorda abbastanza la leggendaria cavalcata del re Uther nel film Excalibur e non è improbabile che ci siano delle contaminazioni…

Così come appare dal nulla, allo stesso modo, Kelpie, scompare emettendo dei lampi di luce nel suo affondare nelle scure acque, senza per altro risparmiare i malcapitati che lo incontrino da qualche sventura, perché sembra che incontrarlo se non porti alla morte preannunci disgrazie o eventi catastrofici…

Curiosamente la leggenda è diffusa anche in Australia, forse a causa delle tante colonie inglesi, dove la sua figura è associata unicamente ad una sorta di vampiro, un mostro che si ciba di adulti e bambini trascinandoli con se in mare…

Chi sono

La mia carriera scolastica è ben lontana dal mondo del paranormale, ho frequentato un Liceo Scientifico ed ho proseguito con gli studi di Ingegneria Elettronica, anche se la mia vera passione è sempre stata la fisica, che, a dispetto dei limitati esami di ingegneria, continuo a studiare tenendomi aggiornato con libri ed alcuni abbonamenti a riviste di settore, non di quelle che si possono trovare in edicola, quelle di fisica vera direttamente trattate dai centri di ricerca.

Sono curioso per natura, e tendo ad essere particolarmente distratto da ogni nuovo stimolo, cosa che mi porta ad occuparmi di svariati argomenti contemporaneamente, a volte davvero diversi tra loro come la cucina o la meccanica…tendo a cambiare spesso prospettive di studi, ma se questa cosa è per la scuola tradizionale un bel problema, risulta invece un vantaggio quando si è liberi da vincoli imposti.

Un consiglio che lascio a tutti voi è quello di guardare verso l’alto, non accontentatevi di quel che leggete online, sviscerate gli argomenti che vi affascinano e cercate di portare la vostra comprensione sempre un gradino in su, questa è la mentalità giusta.