Ayrton Senna: Percepì la morte il giorno che lo prese

Ayrton Senna è stato uno dei miti della mia giovinezza, intendiamoci, non sono mai stato un suo vero tifoso, ma lo rispettavo ed ammiravo come si deve ad un grande.

Ricordo perfettamente quel fine settimana maledetto, avevo 17 anni e studiavo latino insieme ad un amico quando mi è arrivata la notizia della sua morte. Era stato qualcosa di straziante anche per me, mi colpì nel profondo, perché quando uno come lui perde la sua battaglia contro la morte allora, per qualche strano motivo, percepisci in modo più marcato la fragilità umana. Il giorno prima, il 30 aprile 1994 un incidente spaventoso aveva portato via la vita ad un altro pilota, Roland Ratzenberger, un pilota che era approdato al campionato di Formula1 proprio quell’anno, coronando il sogno di una vita, senza sapere che il destino aveva per lui un macabro progetto. Erano anni che non capitavano eventi tanto traumatici in Formula1, e sono sicuro che tutti ne siano stati colpiti, ma uno in particolare…

Il giorno dopo, giorno della gara, il 1 Maggio 1994, ero li, davanti alla tele, ma in modo diverso, non sentivo la stessa passione del solito, ma un fastidio strano e vidi gli occhi di Senna mentre saliva in macchina, i suoi occhi facevano percepire paura, lui sentiva qualcosa ne sono certo, era uomo estremamente serio questo si, ma quel giorno non era solo concentrazione, lui sapeva che qualcosa non andava, ma, da professionista quale, era salì comunque in macchina e spinse come aveva sempre fatto. Dietro di lui, durante la corsa, a pochi metri un altro grande di questo sport, l’emergente Michael Schumacher che vide sparire l’auto di Senna lungo la tangente di quella curva maledetta.

Ayrton fu estratto dall’auto ma la sua testa ciondolava, uno schianto spaventoso, ricordo i paramedici tutti intorno a lui, ricordo la speranza per la sua salvezza, ricordo le lacrime che versai quando seppi della sua morte, questo andava oltre lo sport, le stesse lacrime che versai quando Schumacher vinse il suo primo mondiale alla Ferrari, ma erano lacrime differenti, forse può apparire strano ma credo che questo sia stato il giorno in cui ho capito il valore della vera sportività, non conta se gioca per te o contro di te, quello che conta è che esista e renda grande il tutto.

Oggi 1 Maggio 2019 ricordiamo due piloti, due uomini, Roland ed Ayrton.