Creatura mitologica di origine malese: La terribile Pananggalan

Come ogni parte del pianeta anche la Malesia ha la sua quantità di miti e leggende, tra tutti forse spicca il mito della Pananggalan.

Per tradizione si tratterebbe di un’entità simile ad un vampiro notturno il cui nome deriva dalla parola “tanggal” letteralmente “rimuovere o decollare”, perché la sua forma fisica è quella della testa di una donna disincarnata galleggiante che trascina i suoi organi fisicamente collegati tra loro ma estratti dal corpo.

Si dice che da lontano, luccichi come una palla di fuoco, preannunciando un attacco spaventoso.

A dire il vero non è mito esclusivo malese, infatti viene citato, con nomi differenti, in ogni zona del sud-est asiatico. Nota come balan-balan in Sabah, Leyak a Bali, Kuyang a Kalimantan, Palasik in Sumatra, Kra-sue in Thailandia, Kasu nel Laos, Ap in Cambogia e Manananggal nelle Filippine.

Sebbene comunemente se ne parli come di un fantasma, il/la penanggalan non può essere facilmente classificato come un non morto classico, sembra infatti che si tratti di una sorta di strega che avrebbe sviluppato la capacità di assumere una tale forma attraverso la meditazione in una vasca di aceto…

Quindi per rendere il tutto ancora più strano parrebbe che la creatura sia, a tutti gli effetti, un essere umano vivente durante il giorno o in qualsiasi momento in cui non si stacca dal suo corpo.

Le vittime preferite del penanggalan sarebbero tradizionalmente donne in gravidanza e bambini e poiché le tradizionali dimore malesi erano palafitte, la strega malvagia si nasconderebbe tra i sostegni della casa e userebbe la sua lunga lingua per suggere il sangue della nuova madre. Si dice che coloro che subiscano questo attacco contraggano una malattia che è quasi inevitabilmente fatale. Inoltre, anche il solo contatto con le sue viscere gocciolanti porterà dolorose piaghe che non guariranno senza l’aiuto di un bomoh, ossia una sorta di stregone locale.

La protezione più comune contro un attacco penanggico è quella di disperdere le foglie spinose di una delle sottospecie di una pianta locale nota come mengkuang, che le danneggerebbe i polmoni, lo stomaco e l’intestino. Inoltre queste spine possono essere avvolte attorno alle finestre di una casa per intrappolare i suoi organi e ferirla.

Come ulteriore precauzione, la donna incinta può tenere delle forbici sotto il cuscino, poiché il penanggalan ha paura di questi oggetti, esattamente come accade con la Malombra di cui abbiamo parlato tempo fa.