Tutti sappiamo dell’associazione tra la capra ed il simbolo del maligno, si tratta di un animale che segue l’evoluzione dell’uomo fin dagli albori della razza umana, non sorprende quindi che sia stata iconizzata, ma perché?

La simbologia della Capra è molto forte e nota fin dai tempi più remoti, presente in quasi tutte le culture e civiltà passate. Nell’antico Egitto era credenza che alcune donne si accoppiassero con un dio dalle sembianze caprine, che noi oggi conosciamo come Pan, ma stranamente usato in questa accezione negativa, esiste ancora nella cultura sarda, dove si tende a definire “capre” donne di facili costumi… Insomma sembra che le vecchie tradizioni si diffondano come un virus.

Sempre in ambito religioso spicca la leggenda di Azael e Shemhazai, ai quali fu concesso da Dio il permesso di trasferirsi sulla terra, dove furono attratti dalle donne umane e con le quali si accoppiarono.

A ben pensarci questo è forse il momento in cui i sostenitori della antica origine aliena degli attuali uomini, segnano la nascita della presunta mutazione, perché questi dei sarebbero stati dei giganti ed avrebbero avuto figli particolarmente diversi dalla locale razza umana.

Ma tolta questa digressione complottista, è anche il momento in cui nasce il concetto di “capro espiatorio”, dal momento che nacque l’usanza di gettare un capro da una rupe come offerta a Shemhazai e ad Azael…

Levitico 15 – “Poi presentò l’offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo immolò e ne fece un sacrificio espiatorio, come il precedente.”

Quindi parliamo di fatti presumibilmente reali, certo non parlo delle divinità o degli alieni, ma dei sacrifici che ben chiari sono descritti nei testi sacri.

La botta definitiva alla povera bestia viene però assestata dal medioevo, dove la cultura (cultura in senso molto lato) europea del tempo, identificò l’animale con il Diavolo in persona, diavolo che veniva descritto in modo grottesco come un essere antropomorfo con le sembianze di capra appunto.

Da allora l’assioma capra-diavolo è consolidato. Così in una assurda emulazione, che va avanti da un migliaio di anni, sedicenti stregoni e praticanti satanisti usano il simbolo della capra per omaggiare le loro credenze più o meno oscure, in alcuni casi per richiamare il concetto di libero pensiero, in altri semplicemente il maligno.

Eppure oggi si fa strada una nuova evoluzione della figura della capra associata all’idiozia, a dire il vero ingiustamente definita tale (povera bestia), grazie a personaggi come il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi, che, nella sua schiettezza, ne ha fatto un cavallo di battaglia piuttosto simpatico.

Un sentito ringraziamento a Paola per il materiale informativo ed il supporto.