La vera storia di un pistolero fuori dagli schemi: Doc Holliday

La vera storia di un pistolero fuori dagli schemi: Doc Holliday

Le gesta dei pistoleri del Far West hanno sempre appassionato il grande pubblico con degli eroi romantici che, in effetti, avevano ben poco dell’eroe, ma tra queste figure spiccano alcuni nomi di grande pathos, uno di loro è Doc Holliday.  Su Holliday sono state scritte centinaia di pagine, descrivendolo come un pistolero spietato che passava da una rissa ad un’altra, aspettando che la TBC facesse il suo corso e gli togliesse la vita, ma era più di questo.

Da alcune testimonianze eccellenti, come quella dello sceriffo di Dodge City Bat Masterson, emerge una figura perfida ma con alcune doti davvero rare al tempo come un coraggio da leone ed una lealtà senza eguali. Doc Holliday era un uomo che conviveva con la morte giorno per giorno a causa di una malattia che lo consumava pian piano ed aveva quindi sviluppato queste sue doti in modo del tutto naturale. Di lui si diceva che non aveva paura di niente e di nessuno ma che se gli eri amico potevi sempre contare su di lui.

Queste sue doti già basterebbero a renderlo una persona pericolosa e carismatica, ma non era tutto qui, infatti Doc poteva contare su una velocità incredibile ed una precisione impareggiabile con la pistola e, si dice, che al suo tempo nessuno fosse al suo livello, rendendolo di fatto il pistolero più veloce del West.

A dire il vero esiste una testimonianza dello stesso Wyatt Earp, amico fidato di Holliday, che dichiarò nella sua biografia:

“Doc Holliday era un gentiluomo trasformato in un vagabondo di frontiera dalla tisi,  il più abile giocatore di carte e il più temerario, veloce, micidiale pistolero che abbia mai conosciuto. L’unico che forse poteva essere a suo livello era “Buckskin” Frank Leslie, ma a quest’ultimo mancava il coraggio fatalistico di Doc, un coraggio che derivava probabilmente della sua malattia e dalla certezza che in ogni caso che non aveva molto da vivere.”

Gli ultimi anni di Holliday non furono certo piacevoli, anni in cui l’unico sollievo per il suo fisico devastato dalla malattia era del pessimo whisky che, per quanto alleviasse temporaneamente la sofferenza annebbiando i suoi sensi, contribuiva a peggiorare il suo quadro clinico. Nella fase finale della sua avventurosa vita incappò in Jay Miller, un farmacista che prese a cuore la sua situazione e cercò di alleviare le sue pene fornendogli gratuitamente del laudano, un composto a base di oppio ed alcool inventato dal celebre medico inglese Thomas Sydenham nel XVII secolo, medicina che sfortunatamente non fece altro che renderlo schiavo sia del farmaco che dell’alcool gettandolo in una spirale discendente senza via d’uscita.

In questo periodo terribile Holliday cercò di tenersi lontano dai guai evitando gli scontri inutili, sforsi che vennero messi a dura prova allorché Johnny Tyler e Billy Allen, due suoi vecchi nemici dei tempi di Tombstone, arrivarono in città. Allen infatti era stato in combutta con Ike Clanton, uno dei protagonisti della celebre sparatoria all’OK Corral e pare sia stato accusato di essere presente alla sparatoria ma riuscì a farla franca portando quello che a detta di molti fu un falso alibi fornito da un suo amico, Reuben Coleman, che insieme a lui dichiarò di essersi avvicinato all’Ok Corral ma di non aver partecipato in alcun modo, ma Holliday non credeva affatto a questa versione ed esisteva il sospetto che i due avessero invece sparato vigliaccamente cercando di colpire gli Earp.

Questo fu l’ultimo acuto di una vita incredibile che si concluse nel 1887 a causa di un peggioramento improvviso ed una brutta polmonite che gli diede il colpo di grazia. Forse non si tratta di un eroe come lo definiremo in termini moderni, quasi certamente più un antieroe per certe sue inclinazioni omicide, ma di sicuro è una storia degna di essere raccontata.