Yurei i fantasmi Giapponesi

Vivi, combatti, ami e poi la tua anima ti lascia, le tue spoglie mortali si consumano mentre tu, ormai uno Yurei (幽霊), ridi della precarietà umana.

Bentornati sul mio blog amici, un ritorno che festeggeremo parlandi degli Yurei, i Fantasmi, gli Spettri giapponesi. Rappresentati in modo curioso ma presenti in moltissimi racconti e nella produzione teatrale orientale, hanno un fascino immortale, portano una tristezza iconica addosso e sono parte anche del nostro immaginario.

Ma cosa è esattamente uno Yurei? Partiamo come sempre dall’etimologia della parola, che in questo caso deriva da “Yu” evanescente oppure oscuro e da “Rei” Anima o spirito se preferite… Curioso il fatto che il termine Yu abbia questa dopppia interpretazione, cosa che potrebbe essere alla base della nostra percezione a volte chiara ed altre volte scura di queste entità.

In effetti si pensa che un fantasma o Yurei sia inizalmente chiaro, trasparente, e che con il suo permanere nel modo finsca per sporcare al sua essenza, diventando simile ad un ombra, un qualcosa di oscuro e, secondo teorie, pazzo.

Ma per quale motivo uno Yurei dovrebbe restare nel nostro mondo? Perché non lascia il mondo fisico e raggiunge i propri antenati? Perché sappiamo bene che in oriente il culto dei morti e fortemente legato agli antenati, che questi si pensa vivano, se così si può dire, meglio sarebbe occupino uno spazio chiamato aldilà, insieme alle altre anime dei loro cari.

Eppure gli Yurei stanno in mezzo a noi, spesso infestano dei luoghi o si legano a persone, noi diremmo che le perseguitano, fanno questo perché è stato negato loro un rito di comiato finebre. Questa cosa accade per svariate ragioni, una fra tutte una persona che perda la vita e non sia ritrovata, pensiamo al caso di un annegamento ad esempio, ma anche in presenza di un rituale spesso lo yurei decide di restare per dei sospesi, oppure perché vittima di una morte violenta o perché più semplicemente cerca vendetta.

La loro rappresentazione è davvero stupenda, sono pallidi, poco espressivi, con una veste che arriva a coprire tutto il corpo e non hanno piedi… Sembra che questa caratteristica dipenda dal fatto che essendo anime che mantengono parte delle sembianze umane non abbiano però necessità di camminare e quindi a metà tra un essere umano ed un fuoco fatuo galleggiano nell’aria con questa curiosa coda creata dalla veste.

La parte superiore mantiene però le braccia e le mani, nella caratteristica posizione con le mani pendenti e del tutto atrofizzate. Curioso che uno yurei non si presenti mai senza la presenza degli Hitodama, ossia i precedentemente citati fuochi fatui, come se questi, fossero antità accompagnatrici, ma non è così, sembra infatti che siano parte integrante dello stesso Yurei, cosa che ancora una volta ci fa pensare come anche la nostra cultura nei sia influenzata dal momento che spesso si sente associare il fenomeno dei fuochi fatui alla presenza di un fantasma.

Chi sono

La mia carriera scolastica è ben lontana dal mondo del paranormale, ho frequentato un Liceo Scientifico ed ho proseguito con gli studi di Ingegneria Elettronica, anche se la mia vera passione è sempre stata la fisica, che, a dispetto dei limitati esami di ingegneria, continuo a studiare tenendomi aggiornato con libri ed alcuni abbonamenti a riviste di settore, non di quelle che si possono trovare in edicola, quelle di fisica vera direttamente trattate dai centri di ricerca.

Sono curioso per natura, e tendo ad essere particolarmente distratto da ogni nuovo stimolo, cosa che mi porta ad occuparmi di svariati argomenti contemporaneamente, a volte davvero diversi tra loro come la cucina o la meccanica…tendo a cambiare spesso prospettive di studi, ma se questa cosa è per la scuola tradizionale un bel problema, risulta invece un vantaggio quando si è liberi da vincoli imposti.

Un consiglio che lascio a tutti voi è quello di guardare verso l’alto, non accontentatevi di quel che leggete online, sviscerate gli argomenti che vi affascinano e cercate di portare la vostra comprensione sempre un gradino in su, questa è la mentalità giusta.