Un occhio sulle maledizioni: Slumach e il suo delitto

Un occhio sulle maledizioni: Slumach e il suo delitto

Vi propongo la traduzione dell’articolo di giornale apparso sul quotidiano Daily Columbian a proposito dell’omicidio commesso da Slumach, una descrizione faziosa dei fatti che descrive un assassino sanguinario e pazzo, cosa che non corrisponde alla verità facendoci capire quanto gli Indiani d’America fossero discriminati.

9 SETTEMBRE 1890

Colpo mortale
Louis Bee, un mezzo-sangue, è stato deliberatamente sparato e
Ucciso da un indiano chiamato Shumach, a Lillooet Slough.

Un terribile, omicidio non premeditato è stato commesso ieri
pomeriggio in un punto su Lillooet Slough, non lontano dal fiume
Pitt, e circa a due miglia e mezzo al di sopra dal ponte del fiume Pitt.

Un indiano di nome Shumach, di circa 60 anni, girava con la sua doppietta insieme ad altri indiani.

Un meticcio, di nome Louis Bee, si è avvicinato a Shumach e gli ha chiesto in
una maniera casuale perchè gli stava girando intorno. Senza
avvertimento o qualsiasi segno preliminare di rabbia,
Shumach ha puntato l’arma contro Bee ed ha sparato. Appena
prima dello sparo, Bee alzò le mani e
pregò Shumach di non sparare. La distanza tra i due
uomini era così breve che la vittima non ha avuto scampo.
il proiettile è entrato appena sotto l’ascella destra, dietro la scapola.
La morte è stata istantanea e Bee cadde senza un gemito,
e laici dibattevi nel suo sangue, mentre il suo assassino freddamente procedeva
per ricaricare la sua arma.
Uno degli indiani che ha assistito subito dopo l’atto terribile è
fuggito non solo per dare l’allarme, ma per motivi di
sicurezza personale. Egli descrive il volto dell’assassino
dopo l’atto che è stato commesso, come simile a quella di un
demone incarnato. Shumach era pazzo ed il fatto commesso
sembrava aver acceso tutte le fantasie disordinate e la
follia nel cervello del maniaco e gli illuminò gli occhi con un feroce
bagliore che non prometteva nulla di buono. Shumach lentamente si è ritirato
nella giungla impenetrabile e senza sentieri.
Gli indiani dicono che Shumach ha sempre agito in modo strano e
a intervalli regolari si ritirava da solo nella
foresta che confina con le montagne intorno al lago e rimaneva
lì per settimane; riappariva al termine di tali periodi di
aberrazione, guardando sparuto e più simile a una bestia selvaggia che
ad un essere umano. Nonostante la demenza, tuttavia, il maniaco non ha
mai mostrato alcun segno di ostilità, e non ha dato indicazioni
che la sua libertà era pericolosa per la vita umana, è
descritto come un uomo molto fortee ed è piuttosto temuto dai suoi
amici indiani.