La nebbia che tramanda paure ancestrali, cosa la rende così lugubre?

La nebbia da sempre è associata al mistero, alla paura, all’ignoto… Ma perché questa visione tanto diffusa di un fenomeno assolutamente normale?

In buona parte il concetto di nebbia associato al paranormale deriva dai film horror ed alla letteratura di settore, ma esiste anche un’origine antica derivante dalla stessa fobia che colpisce chi soffra della paura del buio, ossia della mancanza di definizione visiva.

Non essendo in grado di vedere con chiarezza nell’oscurità e nella nebbia emerge qualcosa di ancestrale, uno spirito di conservazione animalesco che non riuscendo a stabilire una assenza di pericoli mette sull’attenti i nostri sensi.

Come reagireste se trovandovi immersi nella nebbia andaste incontro ad un pericolo? Una aggressione da parte di animali ad esempio… Fuggireste? Ma dove? Come fareste ad essere certi che la vostra fuga non vi conduca esattamente tra le fauci delle bestie? Questo è il concetto spiccio della paura associata alla nebbia.

La paura, va detto, è un meccanismo molto importate dell’essere umano e degli animali, consente infatti di metterci al sicuro in condizioni rischiose e lavora a stretto contatto con l’istinto di sopravvivenza.

In effetti proprio su questi istinti giocano i romanzieri moderni che accompagnano immagini poco definite a suoni striduli capaci di risvegliare in noi la paura, l’ansia, l’angoscia.

Quindi per quanto molti sostengano che nell’oscurità e nella nebbia si nascondano creature spaventose, entità, demoni, è dentro di noi che si cela il mostro peggiore ed è a lui che cediamo quando proviamo terrore, quando sulla razionalità prevale l’istinto.

Chi sono

La mia carriera scolastica è ben lontana dal mondo del paranormale, ho frequentato un Liceo Scientifico ed ho proseguito con gli studi di Ingegneria Elettronica, anche se la mia vera passione è sempre stata la fisica, che, a dispetto dei limitati esami di ingegneria, continuo a studiare tenendomi aggiornato con libri ed alcuni abbonamenti a riviste di settore, non di quelle che si possono trovare in edicola, quelle di fisica vera direttamente trattate dai centri di ricerca.

Sono curioso per natura, e tendo ad essere particolarmente distratto da ogni nuovo stimolo, cosa che mi porta ad occuparmi di svariati argomenti contemporaneamente, a volte davvero diversi tra loro come la cucina o la meccanica…tendo a cambiare spesso prospettive di studi, ma se questa cosa è per la scuola tradizionale un bel problema, risulta invece un vantaggio quando si è liberi da vincoli imposti.

Un consiglio che lascio a tutti voi è quello di guardare verso l’alto, non accontentatevi di quel che leggete online, sviscerate gli argomenti che vi affascinano e cercate di portare la vostra comprensione sempre un gradino in su, questa è la mentalità giusta.