Il mistero contenuto nel nome di Dio, solo un caso?

Amici vi parlo con molta soddisfazione di questo strano evento, perché è qualcosa che non riesco ad etichettare come casuale. Come forse avrete capito sono credente e, benché sia in ottimi rapporti con tutte le fedi, la mia fede è cattolica, ma come per molti anche la mia vacilla sovente a causa degli studi a causa di una innata razionalità che in me si scontra con la voglia di credere al mistico…

Quando questo accade arriva inaspettato qualcosa che mi riporta ad interessarmi alla materia che sia ciò che viene definito “chiamata”? Non sto pensando di prendere i voti tranquilli, ma vi espongo un fatto che trovo molto interessante scaturito da una conversazione con un caro amico, Domenico I.

Domenico ha compiuto degli studi sulla lingua Ebraica, che sappiamo essere legata a due mandate con il Dio cattolico, mi ha spiegato che la vecchia lingua era basata unicamente su consonanti, e che maestria dei Leviti era proprio il riuscire a pronunciarla e leggerla in modo scorrevole…

Gli Ebrei non pronunciavano mai il nome di Dio, cosa che a chiare lettere è espressa nei comandamenti, quindi non sappiamo esattamente come lo si dovesse pronunciare, ma è noto che le quattro consonanti “JHWH” indicano proprio il suo nome, che noi pronunciamo “Yahvè“.

Ora passiamo alla celebre scritta che riportiamo tutt’ora sulla croce di Cristo, INRI… Questo acronimo letteralmente significava “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” ossia “Gesù Nazareno re dei Giudei

Si dice che il sommo sacerdote Caifa dopo aver letto la scritta cercò di farla correggere da Pilato perché, a suo dire, non era corretta, ma Pilato si rifiutò stabilendo che ormai era cosa fatta.

Sicuramente Caifa cercò di apportare delle modifiche perché si rese conto di una particolarità che ora vi spiegherò.

La lingua ebraica antica ha un alfabeto particolare, dove ogni lettera ha un suo senso compiuto, non come accade nel nostro dove ad una lettera corrisponde solo il suo suono o senso letterale, un po’ come accade nella simbologia dei geroglifici egizi.

Caifa si rese conto che, in ebraico, scrivere “Gesù il Nazareno e re dei Giudei” sarebbe corrisposto a “ישוע הנוצרי ומלך היהודים“ ossia “Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim” che ci riporta alla parola “YHWH” in acronimo.

Più nello specifico… se per esempio prendiamo la lettera א, prima lettera dell’alfabeto ebraico, questa si pronuncia “Aleph” ma il suo significato è “Bue”, così per la lettera ב che pronunciamo “Beth” il significato è “porta”…

Insomma così di seguito arriviamo al nocciolo della questione quando analizziamo la parola “יהוה‎” ossia YHWH, la cui pronuncia lettera per lettera è Jod, He, Waw, He a cui corrisponde Mano, foro, chiodo, foro

Cosa significa questa cosa? Che nella parola Dio in ebraico è contenuta l’immagine di Gesù in croce e curiosamente Se questa cosa non vi lascia perplessi non so davvero cosa possa farlo.

Scusate se mi sono dilungato troppo, ma credo ne valga la pena, raramente mi imbatto in cose così interessanti e ne sono felicissimo.

Grazie Domenico.