I libri dedicati ai Faraoni: I Testi delle Piramidi

I libri dedicati ai Faraoni: I Testi delle Piramidi

Amici continuiamo il nostro percorso alla scoperta della storia del paranormale con dei testi che erano stati specificamente creati per i Faraoni, regola che, già alla fine dell’antico regno, mutò rendendoli disponibili anche per le Regine (si ritiene che l’inizio dell’apertura alle regine fu proposta da Pepi II.) , si tratta dei Testi delle Piramidi.

Questi volumi furono ritrovati per la prima volta nella tomba del Faraone Unis, detto anche Unas e Uenis, appartenente alla V dinastia egizia. (Dinastia che si inquadra nel periodo della storia detto Antico Regno e copre un arco di tempo dal 2500 a.C. al 2350 a.C.)

Tomba e sarcofago del Faraone Unis


Si ritiene che questi testi siano stati presi come modello per la creazione del più celebre Libro dei Morti appartenente al Nuovo Regno, ma a differenza di quest’ultimo si tratta di un testo precluso a chi non facesse parte della famiglia reale. La datazione è abbastanza plausibilmente fatta risalire al 2400 a.C.

Piccola digressione… Se avete letto del famoso ritrovamento del sarcofago nero di cui abbiamo parlato qualche giorno fa (https://realmisterx.altervista.org/egitto-misterioso-ritrovamento-di-un-enorme-sarcofago-nero/) avrete certamente notato che in rete circolano le più disparate teorie sulla mancanza di incisioni che lo renderebbero un sarcofago maledetto ed altre fesserie di varia natura, ebbene se osservate il sarcofago del Faraone Unis, posto in foto, noterete che è dello stesso tipo, nero e privo di iscrizioni, il che ci fa pesare che quest’ultimo ritrovamento possa essere inquadrato in questo periodo storico dell’antico regno e che allora fosse consuetudine seppellire così anche i personaggi di spicco, oppure semplicemente che si tratti di una sepoltura frettolosa.

Cartiglio di Unis

I testi contengono tre tipi di rituali: Rituali di Offerta e Celebrazione, di Resurrezione e, infine, del Mattino… Il rituale di offerta è presente in tutte le piramidi, solitamente sulla parete posta a Nord della camera sepolcrale e veniva associato agli atti di nutrimento del defunto, le cosiddette libagioni. Il rituale della celebrazione, associato all’offerta, accompagnava il rito di vestizione basato sugli abiti regali e le insegne utili ad adornare la statua del Faraone durante la processione davanti agli dei. Il Rituale di Resurrezione, normalmente iscritto sulla parete Sud della camera sepolcrale, è costituito da lunghi incantesimi atti a far sì che lo spirito del defunto si liberasse del proprio attaccamento al corpo e la terra.

L’ultimo rituale (del Mattino) fa un po’ eccezione, infatti è stato ritrovato unicamente in quattro piramidi, nelle tombe di Teti e Pepi I, in quella di Merenra e in quella di Pepi II e sembra legarsi alla cerimonia in cui il sovrano, in vita, veniva svegliato, vestito e nutrito.

Dobbiamo capire che la piramide era per gli Egizi una rappresentazione del mondo terreno e dell’aldilà (Duat) quindi la collocazione di questi testi era fondamentale per il defunto, vi propongo a tale scopo uno spaccato della struttura interna ideale.

Una delle caratteristiche fondamentali di questi volumi è il fatto che per la prima volta sia citato il Dio Osiride, che nei secoli successivi diventerà il più importante dio egizio legato al mondo ultraterreno. Quindi viene da chiedersi se furono questi uomini a creare il mito del Dio oppure se divinizzarono un sovrano precedente, noterete che non includo la possibilità che si trattasse di un vero essere sovrannaturale per il fatto che in questo post voglio trattare l’argomento da un punto di vista strettamente storico.

Tu sei certamente questa grande stella, compagna di Orione/ che attraversa il cielo con Orione, che naviga sulla duat con Osiride, possa tu uscire sul lato orientale del cielo/ rinnovato nella tua stagione, ringiovanito nel tuo tempo…

Tratto dai testi delle piramidi

Questi sacri testi sono stati ritrovati non associati ad un Faraone nelle tombe delle Regine Ankhesenpepi II (VI dinastia) e Neith (VI dinastia e consorte di Pepi II) a Saqqara, eccezione che conferma la teoria che alla fine dell’antico regno la tradizione mutò ma che comunque ribadisce la regola che fossero destinati all’Elite.

Estratto dei Testi delle Piramidi

Come nel caso del Libro dei Morti, esistono diverse versioni di questi testi ma tutte con caratteristiche piuttosto simili. Questa di cui parliamo, che è la più antica, è composta da 227 formule dedicate al raggiungimento del mondo ultraterreno, ma esistono altre versioni che hanno portato a stabilire che esistessero complessivamente circa 759 rituali.  Considerando che il Libro dei Morti consta di circa 192 formule è giustificato pensare a questo come una sorta di moderno bignami di questi antichi testi.

S.C.