I frati bianchi, antica ghost story sarda

La Sardegna è terra particolarmente dedita alle leggende e questa dei frati bianchi è una delle più caratteristiche. Ci troviamo in un monastero, il monastero di Paulis, sito nel territorio compreso tra Ittiri e Uri.

Si racconta che due fantasmi, con sembianze riconducibili a dei frati, appaiano a protezione dell’antico monastero. In effetti sembra che le prime leggende su questa storia siano da datare nel XIV secolo, poco dopo l’omicidio dell’allora sacerdote, morte che avrebbe portato il monastero alla rovina, mentre il secondo fatto che ha contribuito ad alimentare tali leggende è la morte del secondo sacerdote, Pietro Cau, datata questa volta 1958.

Della storia di Pietro possiamo essere più certi, sappiamo essere nato a Cagliari nel 1900 e che giunse nel monastero a metà del secolo scorso proprio attratto dai misteri legati alla struttura ed alla presenza dell’allora Frate Bianco. Pietro si stabilì a Paulis, quasi come un eremita, e condusse numerosi studi e altrettanti scavi, che per sua sfortuna lo condussero alla morte avvenuta la notte del 7 settembre del 1958 per mano di un suo aiutante che, dopo averlo pugnalato più volte, lo gettò nel pozzo che egli aveva rinvenuto durante gli scavi. 

Così sappiamo per certo che i presunti spettri sono due e ne conosciamo anche l’identità, ma è realmente così? In vero non possiamo essere certi di alcuna presenza paranormale, ma di sicuro di una grande sfortuna di due uomini. Certamente non possiamo negare che la presunta maledizione del posto offra una cornice perfetta per la triste vicenda del secondo Frate deceduto ed il mistero si infittisce e prende volume.

Che ne pensate? Due morti che hanno generato una leggenda oppure una maledizione che ha generato due morti? A voi lascio il compito di analizzare i fatti.

Chi sono

La mia carriera scolastica è ben lontana dal mondo del paranormale, ho frequentato un Liceo Scientifico ed ho proseguito con gli studi di Ingegneria Elettronica, anche se la mia vera passione è sempre stata la fisica, che, a dispetto dei limitati esami di ingegneria, continuo a studiare tenendomi aggiornato con libri ed alcuni abbonamenti a riviste di settore, non di quelle che si possono trovare in edicola, quelle di fisica vera direttamente trattate dai centri di ricerca.

Sono curioso per natura, e tendo ad essere particolarmente distratto da ogni nuovo stimolo, cosa che mi porta ad occuparmi di svariati argomenti contemporaneamente, a volte davvero diversi tra loro come la cucina o la meccanica…tendo a cambiare spesso prospettive di studi, ma se questa cosa è per la scuola tradizionale un bel problema, risulta invece un vantaggio quando si è liberi da vincoli imposti.

Un consiglio che lascio a tutti voi è quello di guardare verso l’alto, non accontentatevi di quel che leggete online, sviscerate gli argomenti che vi affascinano e cercate di portare la vostra comprensione sempre un gradino in su, questa è la mentalità giusta.