Resti di antiche civiltà: Gobekli Tepe

Questo articolo era tratta da un grande blog che è stato chiuso… Pare avesse scritto qualcosa che non doveva scrivere 😉
Ciao amici eccoci ad una nuova avventura alla scoperta di antiche civiltà ormai dimenticate… Oggi voglio parlarvi di Gobekli Tepe, un antico insediamento di cui si sa davvero poco se non la straordinaria datazione che segna le sue origini al 9500 a.c.

Ben pochi altri resti possono vantare una tale antichità (almeno per quel che ci racconta la scienza ufficiale) e splendore; è situato a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell’odierna Turchia, presso il confine con la Siria. La sua struttura circolare sembrerebbe essere una antichissima sede di culto, culto che pare indirizzato ad esseri celesti di altezza fuori dalla norma, riconducendo il tutto alle stesse creature di cui si parla in quasi tutte le civiltà antiche, ossia gli Anunnaki.

All’interno troviamo dei bassorilievi davvero stupendi che puoi osservare nelle immagini che ti propongo in questo articolo. Le enormi strutture monolitiche rappresentano esseri viventi di varia entità, sia riconducibili alla terra sia di origine extraterrestre come puoi valutare in prima persona.

In particolare in questa ultima immagine osserva la rappresentazione dell’uccello che guarda verso il sole (cerchio)… Ricordate di cosa si tratta? E’ il simbolo utilizzato dagli egiziani per esprimere il concetto di “Figlio di Ra” ossia faraone… A questo punto c’è ben poco da dire, Ra era un dio universalmente adorato nel mondo antico e certamente non di origine terrestre. Molto probabilmente si tratta di un essere alieno che ha esteso la sua influenza a tutti i popoli antichi e che da questi veniva visto come un Dio. Anche nel caso di Gobekli Tepe non si conosce il popolo creatore e niente è rimasto a raccontarci di loro se non le rovine sepolte. Continua la strana coincidenza che porta tutte le civiltà comprese tra il 12000 ed il 9000 a.c. a scomparire senza lasciare traccia. La teoria degli antichi alieni che decimarono i nostri popoli prende sempre più corpo.