Diavolo in me, perché pochi ci credono ma tutti lo temono?

Abbiamo parlato spesso del concetto di Diavolo cattolico e, devo dire, che la maggior parte dei lettori risulta scettica. Non direi che ci sia una percentuale importante di credenti, anzi, molti sostengono come me che si tratti unicamente di un concetto filosofico, non un essere reale.

Fino a qui sembra tutto lineare, ma che succede se si porta al limite lo scettico? Chiaramente parlo su base statistica e non assoluta, bene molti degli scettici, seppur convinti che non sia reale, ne hanno paura. Penso che il condizionamento abbia effetto su tutti, chi va con lo zoppo impara a zoppicare giusto? Allora è una paura dettata dalla cultura di appartenenza oppure c’è di più?

Onestamente non penso sia possibile dare una risposta certa a queste domande, per prima cosa perché il concetto diabolico è strettamente legato a quello di fede che di suo non ha una spiegazione molto razionale, o si crede oppure no, e se si da per scontato esista una divinità allora vien da se che la controparte è ugualmente accettabile.

Parlando della cosa con persone di grande razionalità e coraggio è venuto fuori che si non ci credono, ma l’idea del Diavolo spaventa anche loro in minima parte, ragionando in termini di complotto verrebbe da dire che un tale essere sarebbe riuscito in un’impresa non da poco, essere temuto senza alcuna dimostrazione plausibile.

Eppure quando si vedono immagini di esorcismi e presunte possessioni vien la pelle d’oca a tutti, perché si, forse è solo una patologia mentale come pensano tanti me compreso, ma questa follia insita in un essere umano potrebbe essere il Diavolo, ossia che questo sia sempre presente in ognuno di noi, come spesso viene rappresentato sotto forma di cattivo consigliere dotato di coda puntuta e forcone, forse è solo una parte della nostra personalità, in alcuni più sviluppata che in altri e porta alcuni a compiere azioni spaventose, perché, sono sempre più convinto, i demoni sono dentro di noi, da sempre.