Abruzzo: Approfondimento su Sant’Omero e le sue entità

Abruzzo: Approfondimento su Sant’Omero e le sue entità

Cari colleghi abbiamo parlato qualche giorno fa di Sant’Omero, delle sue strane entità e della sua storia così avvincente… Oggi grazie ad un ragazzo del posto ho ricevuto del materiale, si tratta di alcuni scatti fotografici realizzati da Mattia di Carlo che racconta di vedere spesso delle anomalie nei boschi.

Da secoli gli abitanti del posto sostengono di vedere creature che sembrano nascondersi alla vista, ed in passato leggenda vuole che questi esseri non sono si mostrassero ma addirittura aggredissero gli abitanti. Se osservate con attenzione le immagini, sembra di vedere una figura incappucciata ed uno strano viso… Chiaramente la spiegazione razionale deve essere sempre la prima e per me si tratta certamente di pareidolia in mancanza di scatti realizzati in alta risoluzione e da diverse angolazioni.

Sempre per testimonianza di Mattia di Carlo ho saputo che nel territorio sono sempre maggiori le testimonianze relative ad avvistamenti UFO, questo fa di Sant’Omero un punto caldo del paranormale Italiano.

Insomma, benché si tratti certamente di leggende, è innegabile che il luogo sia interessante e curioso.

 

A lungo feudo normanno e poi dei signori d’Acquaviva, il borgo conserva il classico impianto medievale, come testimoniano le tracce delle mura che, nel 1400, circondavano il paese.

Ma “fiore all’occhiello” di Sant’Omero è senz’altro la splendida Chiesa preromanica di Santa Maria a Vico. Sorta sui resti di un antico tempio dedicato ad Ercole, è una delle Chiese più antiche d’Abruzzo e una delle poche anteriori all’anno Mille, giunta a noi quasi completa.

Molto suggestivo anche il centro storico, dove spiccano il Torrione medievale e la Chiesa della Misericordia, oggi detta Marchesale. Fu eretta nel ‘300 in occasione di una tremenda pestilenza e ricostruita nel XVII secolo per volontà del Marchese e Abate Don Alvaro Mendoza y Alarçon.

Le colline che costeggiano Sant’Omero sono ricche di testimonianze della vita rurale abruzzese, dalle pinciaie, case in terra cruda molto diffuse in tutta l’area vibratiana, alle caratteristiche “grotte dei Saraceni”, cisterne di epoca romana utilizzate fino a pochi decenni fa per la raccolta di acqua.

Meritano una visita, infine, le piccole frazioni nei dintorni. Ad iniziare da Poggio Morello, dove nell’XI secolo ebbe sede l’importantemonastero benedettino di San Lorenzo a Salino.

Villa Ricci si segnala invece per la presenza di due mulini idraulici risalenti al XVI secolo, quando il paese costituiva il principale centro economico dell’intero territorio circostante. Ed infine Garrufo, originariamente Castrum Rufi dal nome del nobile romano (Lucio Tario Rufi) che lo abitò. Qui sono stati ritrovati i resti di un acquedotto romanoe di una Statua acefala, riportata da Corinto nel 146 a.C. e donata alla città di Palma che sorgeva tra le colline di Sant’Omero e Tortoreto – Tratto da turismo.provincia.teramo.it