Mistero irrisolto

Il disco di Festo

Il disco di Festo

Si tratta di un antico disco di argilla di 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore, ritrovato nella città di Festo sull’isola di Creta nel 1908 (nel sito del palazzo minoico di Festo, vicino a Haghia Triada, sulla costa sud di Creta) durante una spedizione archeologica italiana guidata da Luigi Pernier e Federico Halbherr. Oggi lo si può ammirare nel Museo Archeologico di Heraklion a Creta, la datazione lo fa risalire al 1700 a.C. e presenta 241 simboli incisi quando l’argilla era ancora fresca. I segni tracciati sul disco sono ancora oggi indecifrati e non si trova una corrispondenza con nessun’altra scrittura conosciuta.

Sembrerebbe che le iscrizioni siano state realizzate imprimendo dei sigilli geroglifici, uno per ogni simbolo, nell’argilla ancora fresca, in una sequenza a spirale a partire dal centro verso l’esterno. Il carattere unico del disco di Festo sembra derivare dal fatto che l’intero testo sia iscritto in questo modo, riproducendo un blocco di testo con caratteri riutilizzabili.

Sembra che l’iscrizione sia stata realizzata imprimendo dei sigilli geroglifici, uno per ogni simbolo, nell’argilla ancora fresca, in una sequenza a spirale a partire dal centro verso l’esterno. Il carattere unico del disco di Festo sembra derivare dal fatto che l’intero testo sia iscritto in questo modo, riproducendo un blocco di testo con caratteri riutilizzabili.

Quindi non solo abbiamo il mistero del testo indecifrato, ma anche la possibilità dell’invenzione dei caratteri mobili da stampa ben prima del 1455 (invenzione attribuita al tedesco Johannes Gutenberg nel 1455). Lo studioso Herbert E. Brekle supporta questa teoria nel suo articolo “Il principio tipografico” della Gutenberg-Jahrbuch.

Per completezza vi allego il testo di Herbert E. Brekle:
« Una prima chiara incidenza …per la realizzazione del principio tipografico è il noto disco di Festo (1800-1600 a.C. ca.). Se il disco è, come si presume, una rappresentazione testuale, noi abbiamo a che fare veramente con un testo “stampato”, che soddisfa tutti i criteri di definizione del principio tipografico. L’ordinamento nella spirale delle unità grafematiche, il fatto che esse siano impresse in un disco d’argilla e non stampate, le rende meramente possibili varianti tecnologiche di rappresentazione testuale Il fattore decisivo è che i “tipi” materiali si dimostrano essere ripetutamente impressi sul disco d’argilla.»

Negli anni sono state avanzate ipotesi di truffa, quindi si potrebbe trattare di una contraffazione, ma per il momento niente supporta la teoria con fatti certi.
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