Ora sappiamo chi sono i Templari (se vuoi leggere l’altro mio articolo clicca qui: Articolo 1), e non a caso ho deciso di usare il presente come forma verbale. I Templari, infatti, sebbene siano stati oggetto di persecuzione da parte degli stessi che ne favorirono la diffusione per sfruttare i loro servigi, non si sono mai estinti veramente.

Diversi discendenti dei Mitici Cavalieri continuano a vivere e custodire i segreti dell’antico Ordine. Oggi più che mai si diffonde lo spirito dei Templari e i suoi adepti sono pronti a difendere la fede e la propria identità. Molti tra noi sentono il richiamo dell’Ordine, una chiamata che ha del mistico, una smania profondamente radicata nell’animo di difendere alti ideali e la nostra cultura così bella.

E questo è il punto che ci fa capire cosa sia uno dei pezzi di valore del famoso tesoro, ossia il Santo Graal. Caro amante del mistero, sono certo che già saprai di cosa si tratti, ma per chi non lo sapesse ecco una spiegazione semplice; il Santo Graal è la coppa dalla quale Gesù bevve durante l’ultima cena con i suoi seguaci.

La leggenda dice che chiunque beva da questa coppa acquisisca una vita estremamente lunga e dei poteri simili al divino. Ora leggenda vuole che questa coppa sia finita nelle mani dei Templari che l’avrebbero custodita gelosamente, ma non è stata mai ritrovata. Io ho una personale teoria sul Graal, agganciandomi alla parola “Sangraal”, ritengo sia una storpiatura di “Sang Real”, come sosteneva Dan Brown nel suo celebre romanzo, e che non rappresenti affatto la coppa dalla quale bevve Gesù, ma bensì un ideale.

Per me il Santo Graal altro non è che lo spirito della Fede che viene infuso in ognuno dei Cavalieri, quel richiamo di Dio a difendere la Fede, quella fiamma che fa dei fedeli dei soldati di Cristo. Il Santo Graal a mio avviso sarebbe la luce Divina che dentro ogni Cavaliere Templare mantiene viva la speranza e l’amore.